Le nuove regole per i bonus edilizi e la certificazione SOA: le categorie coinvolte

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Scopri le categorie SOA idonee per accedere ai bonus edilizi e le novità introdotte dalla Commissione Consultiva per il Monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Le nuove regole per i bonus edilizi e la certificazione SOA: ecco le categorie interessate

Esploriamo le categorie SOA che possono lavorare con i bonus edilizi, come stabilito dalla Commissione Consultiva per il Monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

L’adempimento dell’obbligo previsto dall’articolo 10-bis del Decreto Energia è finalmente possibile.
A partire dal 1° gennaio 2023, esiste un obbligo normativo che prevede l’affidamento dei lavori che consentono l’accesso ai bonus edilizi esclusivamente alle imprese qualificate ai sensi dell’articolo 84 del Codice dei Contratti Pubblici (DL n. 50 del 18 aprile 2016). Il significato di questa direttiva è stato a lungo poco chiaro, poiché collegato a una legge sui lavori pubblici che fa riferimento a un regolamento del 2010 relativo a un elenco di categorie di opere generali e specialistiche. Il dubbio riguardava quale categoria dovesse essere qualificata.

La risposta è arrivata grazie alla Commissione Consultiva per il Monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con i dettagli nella comunicazione n. 1 del 20 marzo 2023. L’interpretazione chiarisce che non è necessario un corrispondenza tra le categorie indicate nel regolamento (Allegato A del Dpr 207/2010) e i lavori da svolgere, poiché manca un riferimento normativo specifico.

Bonus edilizi e requisiti da rispettare in relazione ai contratti pubblici

Nel Codice dei Contratti Pubblici e relativi decreti (50/2015 e 21/2022) sono stabiliti i seguenti requisiti:

  • assenza di motivi di esclusione dalla qualificazione (articolo 80 del Codice dei Contratti);
  • possesso delle condizioni di capacità economica e finanziaria, nonché tecnica e professionale (articolo 83);
  • possesso della certificazione dei sistemi di qualità conformi alle direttive europee (UNI EN ISO 9000) e alla normativa nazionale vigente (UNI CEI EN 45000 e UNI CEI EN ISO/IEC 17000);
  • possesso della certificazione del rating d’impresa rilasciata dall’ANAC (articolo 83 comma 10).

Tali requisiti possono essere dimostrati tramite certificazione SOA, un documento che attesta la capacità dell’impresa di partecipare ed eseguire opere pubbliche per un importo superiore a 150.000 euro. La prova è indipendente dal riferimento alla categoria e alla classificazione dei lavori da svolgere. La Commissione ribadisce quindi che non è necessaria una corrispondenza precisa tra categoria SOA e lavori da eseguire.

All’impresa è sufficiente disporre effettivamente di una professionalità qualificata, ovvero una coerenza tecnica tra la natura dei lavori principali o prevalenti e quelli indicati per ottenere l’attestato di qualificazione.

L’istruttoria dovrà garantire legalità, parità di trattamento e imparzialità nell’esame dei requisiti morali, legali, economici, tecnici, fiscali e contributivi richiesti per l’attestazione. Se la procedura di controllo avrà esito positivo, l’impresa otterrà la certificazione SOA, valida inizialmente per tre anni.
Al termine del triennio, l’azienda può richiedere il rinnovo della certificazione sottoponendosi a un secondo controllo dei requisiti.

Un esito positivo estenderà la validità per altri due anni, al termine dei quali sarà necessario ripetere il processo burocratico.

Le imprese che non si sottoporranno al nuovo controllo alla scadenza perderanno automaticamente la qualificazione.

La documentazione per dimostrare l’idoneità ai bonus edilizi

Durante l’istruttoria, le imprese saranno esaminate attentamente per verificare l’idoneità alla certificazione SOA. I controlli riguarderanno principalmente il possesso di una direzione tecnica adeguata, per poi procedere con ulteriori verifiche riguardanti i requisiti generali, la capacità economica e la capacità tecnica.

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